Folklore Orientale

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Sky…
view post Posted on 22/12/2011, 17:53 by: Sky…
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Chongmyo e Sajik

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I coreani che amano leggere romanzi storici e vedere drammi storici alla televisione si imbattono spesso nei nomi “Chongmyo” (종묘 宗廟) e “Sajik” (사직 社稷) e sanno che entrambi questi nomi possono essere considerati sinonimi di “nazione”, ma forse non ne conoscono completamente la storia.
La solenne bellezza dei riti, che sono stati designati dall'UNESCO come patrimonio culturale mondiale, è messa ancor più in evidenza dalla maestosità degli edifici e dalla dignità della musica.
Chongmyo è il nome del tempio reale in cui sono conservate le tavolette degli spiriti dei re coreani e delle loro spose, mentre Sajik è il nome di un altare dove venivano fatte offerte al dio della terra (Sa) e al dio delle granaglie (Chik).

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Il Chongmyo (Jongmyo) fu costruito contemporaneamente al palazzo reale Kyŏngbokkung (경복궁 景福宮) alla fondazione della dinastia Yi di Chosŏn (조선 朝鮮 1392-1910). Questo mostra quanto il Chongmyo fosse importante come supporto spirituale per la nuova dinastia. Ogni re considerava i riti ancestrali di Chongmyo come i più importanti della nazione e, di conseguenza, all'architettura e all'ambiente naturale in cui è situato il Chongmyo fu accordata la stessa attenzione riservata di solito ai palazzi reali.

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Il Chongmyo conserva come reliquie le tavolette degli spiriti dei re e delle regine di Chosŏn, periodo in cui il confucianesimo era l'ideologia dominante. Il Chongmyo e il Sajiktan (사직단 社稷壇 o “altare Sajik”) furono le prime strutture a essere costruite quando Yi Sŏng-gye (이성계 李成桂), il fondatore della dinastia Yi di Chosŏn noto con il nome dinastico di T'aejo (태조 太租), decise di spostare la capitale a Hanyang (한양 漢陽), antico nome dell'attuale capitale Seul. La costruzione dei due edifici iniziò nel 1394 (terzo anno di regno di T'aejo) non appena fu decisa l'ubicazione del palazzo reale. Questa seguiva il principio di porre “il tempio reale a sinistra e l'altare di stato a destra”. Cioè, quando il re era seduto sul trono reale e guardava verso Nord, il tempio si doveva trovare a Est, alla sua destra, e l'altare a Ovest, alla sua sinistra.
Anche se il Chongmyo non è un edificio normale, ma un tempio, non solo ha un valore universale come opera di architettura, ma possiede una dignità unica che gli deriva dalle tecniche di costruzione impiegate per adattarlo alla funzione di tempio. Per questo motivo, il Chongmyo è oggi oggetto di studio da parte di molti architetti coreani contemporanei. Edifici con una struttura piuttosto semplice sono connessi in una lunga linea per dargli un aspetto grave e dignitoso, con gli ornamenti tenuti al minimo e l'arrangiamento spaziale mantenuto semplice per creare la solenne atmosfera adatta a un tempio.

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Gli edifici originali del Chongmyo furono incendiati durante le invasioni giapponesi del 1592, ma vennero ricostruiti nel 1608. Per quanto riguarda il numero delle tavolette degli spiriti ancestrali ivi conservate, man mano che il loro numero cresceva, il tempio veniva espanso da successive generazioni di regnanti. La struttura principale comprende il Chŏngjŏn (정전 正殿), tesoro nazionale numero 227, e il Yŏngnyŏngjŏn (영녕전 永寧殿) e gli edifici ad esso annessi, tesoro numero 821.
Durante la dinastia Yi di Chosŏn, la tavoletta della spirito di T'aejo era conservata ad Ovest e quelle degli altri re erano invece conservate ad Est in linea retta. Siccome la fila di tavolette era cresciuta ed era diventata molto lunga, nel 1421 il re Sejong (세종 世宗) fece costruire l'edificio Yŏngnyŏngjŏn a Ovest del Chŏngjŏn per ospitarvi altre tavolette. Attualmente il Chŏngjŏn contiene le tavolette di 49 re della dinastia Yi disposte in 19 stanze e il Yŏngnyŏngjŏn ne contiene 34 disposte in 16 stanze, il che porta a un totale di 83 tavolette degli spiriti dei re di Chosŏn e delle loro spose. Non ci sono tavolette per i re Yŏnsangun (연산군 燕山君 decimo re) e Kwanghaegun (광해군 光海君 quindicesimo re) perché questi due re furono privati del loro titolo postumo a causa del comportamento disdicevole da essi tenuto nel loro periodo di regno.
Anche se l'architettura del Chongmyo si basava sulla tradizione dei templi della Cina, fu però adattata per venire incontro alle necessità e alle circostanze della dinastia Yi di Chosŏn, per cui ne risultò un'opera distintamente coreana.

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Ogni anno, nella prima domenica di maggio si tengono a Chŏngjŏn i riti reali in commemorazione degli antenati. Questi riti sono chiamati Chongmyo cherye (종묘제례 宗廟祭禮) e costituiscono l'importante patrimonio culturale intangibile numero 56. Sono stati l'evento nazionale più importante e la base dell'ordine del regno a partire dal periodo dei Tre Regni (I secolo a.C. - VII secolo d.C.). Riconosciuti come patrimonio culturale completo, i riti combinano procedure rituali, cibi e vasellame, musica e danza, e vengono eseguiti in uno spazio rituale.
Ad accompagnare ciascuna fase del rito è la musica e la danza intitolata “Chongmyo cherye-ak” (종묘제례악 宗廟祭禮樂). Questa Chongmyo cherye-ak, che è uno dei rari esempi di musica antica giunti fino a noi, mette ancor più in risalto la raccolta atmosfera dei riti. Caratterizzate da una bellezza solenne che deve accordarsi con la bellezza architettonica degli edifici e con la dignità dei riti, e accompagnate da canti dal ritmo unico che esprimono la storia del regno, la musica e la danza Chongmyo hanno un grande significato storico e artistico. La “Chongmyo cherye-ak”, importante patrimonio culturale intangibile numero 1, è conservata dal Centro nazionale per le arti dello spettacolo della Corea. Assieme al Chongmyo è stata posta nell'elenco del retaggio culturale mondiale dell'UNESCO.
A partire dal periodo dei Tre Regni, ognuno dei regni coreani costruì un altare nazionale, o Sajiktan, e tenne varie volte all'anno dei riti chiamati Sajikche (사직제 社稷祭) in cui si pregava per la pace nazionale e per un raccolto abbondante. Siccome la gente non poteva vivere senza la terra e i raccolti, il re, dopo la fondazione del regno, costruiva l'altare nazionale e teneva i riti agli dei della terra e delle granaglie a favore della popolazione. Così l'altare Sajiktan simboleggiava l'unione del fato del re con quello del popolo.
Ma oggi, a differenza di quanto accade al Chongmyo, che è soggetto a sistematiche cure conservative grazie al suo ingresso nel 1995 nell'elenco delle proprietà culturali mondiali, pochi coreani sono coscienti dell'esistenza del Sajiktan, che ora viene chiamato Parco Sajik, nel quartiere Sajik-tong a Seul.

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Nel 1920, durante il periodo dell'occupazione coloniale giapponese, il Governatorato generale giapponese fece abbattere i muri del Sajiktan, l'edificio Anyangch'ŏng (안양청 安養廳) (dove si preparavano i riti) compresi gli edifici annessi e il Chesaengch'ŏng (제생청 濟生廳) (l'edificio in cui veniva preparato il cibo rituale), trasformando il Sajiktan in un parco. Questa mossa era in linea con l'iniziativa di degradare il palazzo reale Ch'anggyŏnggung (창경궁 昌慶宮) in un parco chiamato poi Ch'anggyongwŏn (창경원 昌慶苑), come parte dello sforzo giapponese di distruggere la cultura coreana.
La situazione non è ancora migliorata neppure oggi. Di fronte all'altare Sajik, dove un tempo si tenevano i riti, ora vi è un campo di basket e, sul fondo, un campo di calcio e, dove allora si trovavano gli edifici annessi all'altare, oggi vi sono un ufficio della polizia e vari altri edifici pubblici. Gli abitanti di Seul sono così inconsapevoli dell'esistenza del Sajiktan da far pensare che, anche se Chongmyo esiste, Sajiktan è virtualmente inesistente.

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Di recente, tuttavia, un gruppo culturale chiamato Yŏl e vari gruppi civici hanno iniziato una campagna per restaurare il Sajiktan. Dal momento che il progetto di ripristinare (cioè di scoperchiare) il corso d'acqua Ch'ŏnggyech'ŏn (청계천 淸溪川), ora coperto, sta per essere attuato, essi cercano di promuovere il progetto di restauro del Sajiktan, che è situato sulle pendici del monte Inwangsan (인왕산 仁王山), dove ha origine quel corso d'acqua, come chiave per il ripristino della storia, della cultura e dell'ambiente della città.
Tutti gli anni a settembre si tengono in un'atmosfera grave e solenne i riti Sajik taeje (사직대제 社稷大祭) sotto gli auspici dell'Associazione per la conservazione del Sajik taeje. Il “Sajik taeje” e il “Chongmyo cherye” erano i riti più importanti durante il periodo Chosŏn. Rispettare il Chongmyo e il Sajiktan significava tenere alte le fondamenta della nazione. L'identità del popolo coreano veniva riconfermata dall'esistenza di questi rituali durante i quali si pregava per la pace della nazione e per la prosperità del suo popolo.

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Info qui: Corea.it
 
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