TERZO GIORNO
Avevo deciso che il primo giorno intero in terra nipponica l'avrei trascorso tutto in città, in modo da avere un programma “tranquillo” che mi permettesse di adattarmi un po' all'ambiente e al fuso orario. Iniziai alzandomi all'alba
Soffro della sindrome del “Meglio finire presto di girare, che trovarmi tardi in alto mare”! E poi bisogna tener conto che i templi, i palazzi e i musei chiudono alle 5 del pomeriggio e, a volte, l'ultimo ingresso può essere alle 4 o alle 4.30, dipende dal posto...
Decisi di partire subito con Arashiyama e la famosa foresta di bambù, foresta che poi ho scoperto non essere l'unica in circolazione e che è solo la più famosa e grande
Per raggiungere il posto, mi è bastato prendere 2 autobus, pigiandomi in mezzo alla gente che andava al lavoro e ai ragazzetti che andavano a scuola. Gli studenti in divisa sono proprio carucci, però sono sempre in giro
Alcuni sono in gita, ma altri sembravano vagamente in marina
Sono arrivata ad Arashiyama presto, ovvero intorno alle 8.30 ed è stato un bene. Il mio lato misantropo odia la folla e Arashiyama dovrebbe essere molto affollata! Arrivando presto, mi sono trovata ad anticipare gli altri turisti, di non trovare traffico e di risparmiarmi i negozietti aperti che fanno tanto “circo per turisti”, anche se prima o poi avrei dovuto iniziare a far spese
La prima cosa che ho puntato è stato il famoso ponte e il lungo fiume dove ci sono i giovanotti che ti adescano per fare un giro con la versione giappa del risciò e sono quasi sempre carucci... peccato che le loro intenzioni siano puramente di tipo economico
La successiva tappa è stata il tempio Tenryu-ji. Mi sono limitata a gironzolare lì attorno e non sono entrata a vedere il giardino.
Avevo fretta di puntare verso la foresta di bambù che è poco più a nord. Nel mezzo c'è pure un tempietto shinto piccino, ma che fa tanta atmosfera grazie al contrasto tra il rosso vivo dei suoi altari e il verde brillante dei bambù. Qui c'è una devazione, ho preso quella del famoso passaggio a livello( sì, la foresta è attraversata dalla ferrovia
) e ho mancato la villa dell'attore Okochi Denjiro, un interprete di vecchi film di samurai ormai defuntissimo, che si dice meriti molto
In quel momento me l'ero scordata e in seguito mi sarei mangiata le mani
Però non ho mancato la Rakushisa, la “capanna dei cachi caduti”, la dimora di tale Murai Kyorai che faceva l'autore di haiku, quelle poesie brevissime tipiche giapponesi. La leggenda vuole che il nome della casa sia dovuto al fatto che Kyorai si alzò una mattina dopo un temporale e che trovò i cachi del suo albero tutti a terra e questo gli impedì di venerli
Dopo questa sosta, dovevo andare ancora più in su, verso le montagne, ma decisi di passare un attimo davanti ad un tempio che poi non visitai. Se non avessi fatto questa piccola deviazione, non avrei avuto la piccola sorpresa che ebbi
Vidi un monumento con le statue di 4 samurai e, curiosa come una scimmia, andai a vedere chi fossero... Erano i “Quattro grandi di Tosa”, uno di loro era Ryoma del mio cuor
che ho avuto modo di conoscere grazie al drama
Ryoma-den e che vidi pure in
Jin e in
Atsu-hime, tutti drama consigliatissimi
Ero partita da casa sapendo che avrei visitato dei luoghi legati a lui, ma non mi aspettavo di trovarmelo davanti qui. Ammetto che mi sono commossa per questa fortunata fatalità
Sì, lo so, questa cosa non ha molto senso, ma a volte sono assurda
Ryoma è il giovanotto fiero che sta in piedi
L'esplorazione è proseguita al Nison-in che era a dir poco deserto
L'omino della biglietteria si è interessato della mia provenienza e, dalla reazione, mi è sembrato di capire che apprezzi il nostro paese. I giapponesi sono curiosi e capiterà che vi domandino da dove venite
Il tempio si arrampica su per la montagna. Per arrivare in cima, dove c'è un mini tempio e un belvedere famoso grazie ad un qualche personaggio che ignoro, si deve scalare una scalinata terribile
ma non si può fare i pigri, quando capita di ripassare di qui...
Ho pure fatto una delle mie figure di mierd... Mi sono fatta fare il timbrino nel quaderno e mi son messa a camminare rimirando l'opera dei simpatici monachelli( gli unici che hanno avuto la gentilezza di scrivere la data pure con i numeri e non solo in kanji
) e ho beccato una sporgenza di legno inciampando
Non son caduta, ma la figura della rinco l'ho fatta
Almeno i due monaci e la signora che faceva sorveglianza hanno iniziato la giornata con una risata
Da qui mi sono diretta verso il Gio-ji che sarebbe un tempio, ma sembra più una capanna in mezzo al bosco. La cosa più interessante è il contesto naturalistico con il sottobosco di muschio e un boschetto di bambù nello sfondo. All'interno c'erano le foto di un gatto che deve aver vissuto lì e dev'essere rimasto del cuore di qualcuno che ha voluto dedicargli un quadretto
Però il tempio fu fondato da una ballerina del periodo Heian di nome Gio, che si ritirò qui a fare la monaca dopo la fine della sua relazione con Taira no Kiyomori. Se vi interessa la storia di Taira no Kiyomori, c'è un drama che ha per titolo io suo nome
--->pubblicità progresso mod on
Il punto più altro in cui sono arrivata è stato il tempio Adashino Nenbutsu-ji e per raggiungerlo ho camminato un pochino tra case tipiche e negozietti.
Il tempio è proprio l'ultimo, oltre credo non sia nemmeno più Arashiyama e in teoria il tempio sta in una località che si chiama proprio Adashino. Il posto era un pochino più affollato ed è particolare perché ospita le tombe degli indigenti senza famiglia( in epoca storica, ovviamente) e ha tante mini statuette del buddha, che rappresentano le anime di queste persone
è davvero un bel posto
A questo punto dovevo tornare verso una qualche fermata dell'autobus e lungo la strada ho fatto sosta al Seiryoji
A questo punto dovevo andare al Kinkakuji, il Padiglione d'Oro, e avevo deciso di farlo con un autobus che mi portava in un posto da dove avrei dovuto proseguire con un altro mezzo. Stavo seduta sul muretto alla fermata facendomi bellamente i fattacci miei, quando sono stata agguantata dal giappo impiccione
Era un signore che passeggiava con il cagnolino e, non si sa perché, ha deciso di darmi indicazioni
Non avevo la faccia perplessa e non mi aggiravo intorno agli orari con fare piangente
Secondo lui dovevo fare una combinazione di autobus differente e se rimbeccavo, si scocciava pure
Alla fine non cambiava granché tra la mia soluzione e la sua, ma gli ho dato ragione, sono salita sull'autobus e ho fatto come cacchio ho voluto io
Al Kinkakuji ho sperimentato l'abbraccio delle folle nipponiche per la prima volta
Era affollato com'è giusto che sia, vista la fama che ha
La visita ha un percorso obbligato proprio per cercare di non creare troppa confusione ed è soprattutto una passeggiata nel “verde”, perché non si entra in nessun edificio. Comunque è proprio tutto d'oro
pataccone!!!
Dopo questa visita importante, stavo puntando un altro posto molto significativo, ma prima feci una sosta al Daitoku-ji. Era lungo la strada, quindi non ci sono andata apposta e mi sono limitata ad una breve passeggiata tanto per... Il Daitoku-ji non è un tempio, ma un complesso di templi, molti dei quali non sono visitabili, ed è racchiuso all'interno di una zone recintata. Potevo anche fare a meno di fermarmi, ma la scimmia curiosa ha voluto dare comunque un'occhiata...
Ed ecco che alla fine sono arrivata al casello Nijo, il palazzo che il primo Shogun Tokugawa, Ieyasu, fece costruire per quando sarebbe stato costretto ad andare alla corte dell'Imperatore. Ieyasu l'ho beccato nei seguenti drama:
Gou, himetachi no Sengoku,
Nobunaga no Chef e
Nobunaga Concerto Piero Angela gli dedicò una puntata di una serie speciale di tre episodi dedicati ai grandi generali( lui, Carlo Magno e mi pare Napoleone)
Il complesso è piuttosto grande e sta in mezzo alla città. Si possono visitare tutti i giardini, mentre l'unico palazzo in cui si entra è l'edificio principale, quello dove lo Shogun viveva e dove riceveva gli ospiti. Le cose fighe del Nijo-jo e che valgono tutta la visita sono i pannelli decorati delle sale e, soprattutto, i pavimenti
Cinguettano
Sul serio
Li chiamano i “Pavimenti d'Usignolo” e sono costruiti in modo che ad ogni passo facciano un rumore che ricordi il cinguettio degli usignoli, questo per evitare che si avvicinassero allo Shogun persone non attese ed intenzionate ad ucciderlo
Una sorta di allarme moderno, tipo l'idiotissimo aggeggio sonoro che mio padre ha montato sulla porta l'altro giorno per spaventare i ladri
La differenza è che i giappi hanno trovato il modo di essere più eleganti e di buon gusto
Però io non avrei avuto successo come ninja assassino... Camminando scalza per il palazzo, non ho potuto far a meno di notare che faccio un fracasso allucinante
Le ossa dei miei piedi scricchiolano dal giorno in cui sono nata ed è una cosa un po' imbarazzante
A questo punto dovevo risolvere una questione logistica fondamentale. Ero partita da casa con un adattatore della corrente che credevo idoneo, ma che in realtà non lo era
Se non correvo subito ai ripari, non avrei potuto usare ne il cellulare( la cui batteria non è immortale) e nemmeno il PC, la cui batteria è morta da anni...
Se mi dura 20 minuti, piango di commozione
Quindi dovevo andare a caccia dell'adattatore giusto
Ho puntato la stazione di Kyoto che è circandata da svariati negozi. Mi sono aggirata in stazione e intanto ho fatto 2 foto dentro che è comunque una struttura interessante e poi ho puntato la Torre di Kyoto.
Avevo letto che gli adattatori si possono trovare nei negozi dove vendono tutto a 100 yen( se becco chi l'ha scritto, lo incenerisco
) e nel palazzo della torre c'è uno di questi negozi. Gli adattatori ci sono, ma quelli che servono ad un giapponese per venire in Europa e a me serviva il contrario. Come fare?
Prendo uno di questi adattatori e agguanto una commessa che si sarà sentita un topo in trappola
Le faccio vedere l'aggeggio e le dico che lo voglio al contrario, spina giappa sotto e quella nostra sopra, e se ce l'ha. All'inizio non mi ha capita, ma insistendo ce l'abbiamo fatta
Niente, non l'aveva
Così le chiedo se c'è un negozio di elettronica e mi disegna una mappa per trovare Yodobashi Camera, praticamente il palazzo dietro
In 4/5 piani di elettronica potevo farcela, ma dove?
Ho trovato gli adattatori... quelli giappi
E ritento con la tecnica... Afferro l'adattatore come dimostrazione, placco un ignaro commesso e gli spiego indicando il pezzo che ho in mano( se non sai i nomi delle cose, l'unica e mostrarle
) Il poverino vacilla, prende una mappa del centro commerciale( io ero con gli occhi a palla
), consulta, va al PC, consulta, non è convinto, si butta sul primo collega a tiro, confabulano tra loro, torna da me più convinto, apre la mappa e mi indica dove andare
Praticamente nel settore viaggi, affianco alle valigie, c'è una parete con gli adattatori tanto sognati
Ne ho preso uno per poi scoprire in serata che per il PC mi serviva quello più grosso
Son tornata il giorno dopo e mi son presa anche l'altro, ormai ero di casa
Quindi sappiate che se non avete un adattatore giusto, lo trovate nei negozi di elettronica nel reparto viaggi
Sapendolo, non è difficile
Non sapendolo, è una mezza tragedia
Risolta questa, ho deciso di finire la giornata in un altro tempio aperto di sera e ho scelto il Shoren-in, che è vicino al Chon-in ed è famoso per le luci blu
Davanti al tempio c'è un deposito degli autobus con relativi omini che dirigono il traffico. Non so perché, ma il tipo che stava lì, mi ha bloccata per sapere dove stessi andando...
Hai un tempio dietro le terga e me lo chiedi?
Secondo me era una scusa per attaccare bottone in inglese. E poi dicono che sono timidi... A Kyoto manco per sbaglio
Comunque vi consiglio di visitare il Shoren-in. Le lucine che si accendono, si spengono e cambiano colore( ma sono prevalentemente blu) sono un sacco caruccie
Questo tempio ha un piccolo boschetto di bambù e nel mezzo c'è un tempio shinto. Troverete spesso dei templi shinto all'interno dei templi buddisti. C'è una commistione molto forte tra le due religioni, dove non arriva una, ci pensa l'altra e non si disturbano, ma anzi, si completano. I giapponesi stessi, pregano un po' qua e un po' là, a seconda delle esigenze. Anche qui feci la mia figura indegna, ma non è del tutto colpa mia
Vidi una bella sala con i tatami e la vista sul giardino. C'era della gente placidamente seduta e mi venne voglia di accomodarmi a terra per ammirare il laghetto illuminato. Mi son detta, “Che figata! C'è pure la stanzetta relax!”
Al che mi trovo una tizia quasi addosso che mi borbotta qualcosa
Son rimasta perplessa a tal punto che non capivo che volesse. Morale della favola, quella era la sala da tè, se volevo restare dovevo ordinare il matcha con il dolcetto. Sono fuggita con il vento in poppa vergognandomi come una ladra per la figuraccia
Ma fuori non c'era nemmeno un cartello, potrebbero segnalare meglio che non è un posto per riposarsi o gli ignari turisti con i piedi stanchi equivocano
E dopo essermi fatta riconoscere per la millesima volta, ho concluso la giornata a casa che ero stanca abbastanza
Giusto per dire un'altra cosa, mi sono presa le pastiglie di melatonina in parafarmacia per dormire bene, visto che con il fuso orario avrei potuto avere problemi di adattamento. Ho dormito come un papa, non so se sia effettivamente merito delle pastiglie, ma questa può essere una precauzione in più da prendere che non guasta